Le prime notizie delle case nuove di Sagana risalgono agli inizi del XVIII secolo. Gancia benedettina rappresentante un piccolo centro, in cui veniva depositata la decima del raccolto cerealicolo stagionale, che ciascun "burgisi" (gabellotto) era tenuto a depositarvi a beneficio del monastero di San Martino delle Scale. I primi residenti furono i monaci i quali celebravano le messe nei periodi di raccolto e di vendemmia. E' documentato che nell'anno 1726, la gestione dell'attivitą agricola della gancia di Sagana fu affidata al monaco Anselmo di Noto con lo scopo di distribuirne le sementi di frumento e orzo ai contadini e raccoglierne poi le decime. Nel tempo le case nuove subirono grandi trasformazioni fino a diventare (oggi) ruderi.